This is Photoshop's version of Lorem Ipsn gravida nibh vel velit auctor aliquet.Aenean sollicitudin, lorem quis bibendum auci elit consequat ipsutis sem nibh id elit. quis bibendum auci elit.

Instagram feed

+ 01145928421 SUPPORT@ELATED-THEMES.COM

Pagine

Aiutaci a sostenere il progetto documentario Bernd “Bärnelli” Witthüser.

HomeNewsAiutaci a sostenere il progetto documentario Bernd “Bärnelli” Witthüser.

Aiutaci a sostenere il progetto documentario Bernd “Bärnelli” Witthüser.

Bernd “Barnelli” Witthüser

Vorrei cantare ancora questa canzone

Ho avuto il privilegio di conoscere da vicino Bernd con la consapevolezza di aver incontrato una persona straordinaria. Barnelli era unico, con un’energia e una forza fuori dal comune, completamente rapito dalla musica, il suo vero amore, alla quale ha dedicato la sua vita.

Un uomo coerente con le sue scelte: fare il musicista, farlo in strada e vivere in armonia con la natura.

Viaggiando con lui in moto in Germania, ho avuto l’occasione di scoprire i suoi successi passati, di quando aveva poco più di vent’anni, un lavoro che ha lasciato il segno nella scena pop-rock tedesca, conosciuta poi come “Krautrock”. Le sue canzoni, cantate in tedesco con strumenti acustici, avevano però un proprio stile e da “cantautore di protesta della Ruhrgebiet”, attraverso la sperimentazione di droghe psichedeliche, si trasforma e forma, con il polistrumentista Walter Westrupp, il duo “ Witthüser & Westrupp” creando un genere originale, difficile da etichettare. In una sua intervista recente, lo definisce “Cosmic KrautFolk”.

A seguito della sua scomparsa, il 4 agosto del 2017, ho avuto modo di rincontrare in Germania i suoi vecchi amici, i primi autentici hippy della regione della Ruhr, che conservano la stessa energia ribelle delle contestazioni del 1968; giovani impegnati in battaglie civili e sociali che, assieme a Bernd, sono stati e alcuni lo sono ancora, i protagonisti della scena musicale tedesca. Quegli amici che a distanza di tanti anni conservano vivo il ricordo di Bernd, l’emozione e il piacere di condividerlo mi hanno dato l’idea: realizzare un documentario.

In Germania, dove Bernd ha mosso i suoi primi passi artistici, hanno aderito all’idea con entusiasmo, raccontando e raccontandosi.

Anche in Italia, in Maremma, dove ha vissuto per circa 40 anni, molti hanno voluto lasciare il proprio ricordo. Sedici testimonianze raccolte in video sono il primo risultato di questo progetto, autoprodotto, in autentico stile Barnelli.

L’obiettivo è rivelare un altro Bernd o Barnelli. Nei due paesi dove era di casa, uno non sapeva molto dell’altro, però le due facce della medaglia, Bernd Witthüser /Barnelli, sono piene di sorprese, dipende da quale lato le guardi. Da un lato il “One Man Band” vivacemente sfacciato che abbiamo incontrato per decenni nelle strade e nelle piazze italiane, con il suo “socio” nel rumoroso duo “Otto & Barnelli” e dall’altro il cantastorie di fiabe romantiche.

Vorrei far scoprire al pubblico italiano il giovanissimo Bernd Witthüser che animava la vita culturale di Essen, come co-organizzatore del “Essener Songtage”, primo grande festival Folk-Rock tedesco e come direttore artistico, insieme a Walter Westrupp, del “Podium”, un music pub della sua città. Però mi piacerebbe anche far scoprire ai tanti fan di lingua tedesca le scorribande in strada di “Otto & Barnelli”, che per 27 anni hanno suonato in ogni angolo del paese e girato il mondo intero.

Viveva in una zona di minatori immigrati italiani, circondato dall’aria pesante delle miniere di carbone e fantasticava che suo padre fosse proprio uno di loro, poiché si sentiva per metà tedesco e per metà italiano. Un “pastore maremmano”, per citare una delle sue colorite definizioni.

Un doppio nome, una doppia carriera e due paesi diversi. Bernd è stato un camaleonte musicale : Bernd Witthüser, Witthüser & Westrupp, Barnelli, Bordelli, Otto & Barnelli sono state le sue diverse vite artistiche.

Nella Germania dei primi anni ’70, elevato nella sfera delle pop-star, Bernd Witthüser/Barnelli è lo stesso artista che mai disdegna di suonare in strada, malgrado la fama e nel momento di maggior successo, molla tutto e viene in Italia.

Incomincia una nuova storia e, come di routine, ogni passo nella sua carriera lo porta al successo. Prima da solo come One Man Band sui trampoli e dopo con il suo socio del futuro, Otto Richter, al violino elettrico, come duo di OMB. Con un suono selvaggio e folle il duo unico di one man band “Otto & Barnelli” diventa famoso e partecipa a diverse produzioni televisive in Germania e poi, in Italia. Fondamentale è l’incontro con Arbore, la partecipazione alla trasmissione televisiva “L’Altra Domenica” e il film “Il Pap’occhio”. Ancora una volta la fama televisiva lascia i due indifferenti e l’intossicazione della strada, il contatto diretto con il pubblico e la libertà di sceglierla come palco, è irresistibile , specialmente con lo stile di vita, dal moto irrequieto della generazione beat sempre presente.

Abbandona definitivamente lo show business e si dedica alla vita di musicista di strada per oltre quarant’anni.

Devo a Bernd questo documentario, per il sentimento profondo che mi lega a lui, ma anche perché so che con i suoi differenti partner musicali, in più di 50 anni, ha toccato l’anima, intrattenuto e strappato il sorriso a migliaia di persone.

Al momento giusto, per strane coincidenze astrali, (talvolta è stato Herr Witthüser dall’aldilà), il mio personale cammino si è incrociato con quello di Gerard “Gee Gee” Kettel, musicista di strada che per molti anni è stato un “one man band” e che, non solo è stato un gran fan di W&W dagli anni ’70, ma, pochi anni dopo, si è convertito a percorrere la stessa strada di “Otto & Barnelli” dopo un impressionante incontro con i due, nella sua città. Aveva 17 anni e da allora non ha più smesso, da circa 40 anni. Lui, come nessun altro, sembra essere predestinato a dare un nuovo impulso a questo progetto cinematografico. E lo sta facendo attraverso la sua conoscenza delle lingue tedesco e inglese, la sua esperienza come musicista di strada e conoscitore della scena musicale tedesca e internazionale, ma soprattutto per la sua disponibilità a sostenere questo documentario dedicando il suo tempo con entusiasmo.

Ho mosso i primi passi di questo progetto sostenendolo anche finanziariamente. Per completare le riprese, procedere al montaggio, fare le traduzioni e sostenere tutte le voci di spesa ho bisogno del vostro aiuto .

A seguire troverete il dettaglio delle voci di spesa che serviranno a completare un lavoro che sta già riscuotendo un grande interesse. Avrete la possibilità di conoscere gli step della raccolta fondi e le iniziative che si realizzeranno durante i prossimi nove mesi attraverso la pagina Facebook dedicata al documentario: “Barnelli, un uomo libero. Il documentario” .

Ci piacerebbe incontrare i suoi partner, Otto e Walter, i due artisti che sono stati le pietre miliari della carriera e nella vita di Bernd e che di sicuro avrebbero tanto da raccontare. Ci sono molti altri che intendiamo incontrare, Renzo Arbore, Andy Luotto e alcuni amici, per scoprire nuovi aneddoti.

Perché lo facciamo?

Così come Gerard e Barnelli ho scelto la strada per i miei spettacoli, sapendo molto bene come, da una parte possono scorrere “lacrime, sudore e sangue” e dall’altra può scaturire quel sentimento di piena e pura felicità fatta da quell’abbraccio meraviglioso e unico.

Specialmente in questi giorni è ancora più importante ribadire che la strada non è solo una soluzio ne di emergenza, come molti credono, ma una scelta precisa.

Questo viaggio in direzione contraria e nella sua storia mi è servito a consolidare quello che già conoscevo di lui e a restituirmi l’uomo che è stato, oltre che l’artista, accompagnandomi in questo primo anno senza Bernd.

Io e Gerard abbiamo la forte convinzione che la memoria e la vita del leggendario artista multiforme Bernd Barnelli Witthüser , debba essere mantenuta sveglia, viva e trasmessa alle future generazioni.

Ringraziamo con tutto il cuore tutti voi che ci supporterete con una donazione e nella divulgazione di questa lunga campagna di raccolta fondi dal basso.

Serena Galella

Gerard “Gee Gee” Kettel

Come spenderemo i soldi che donerai

Per completare il documentario (durata 55 min) ci occorre un budget di €35.000,00.

I costi che articolano il budget si rifanno alle spese che la produzione dovrà affrontare sia nella fase di lavorazione rimanente che nella post produzione.
Il lavoro già fatto, di preproduzione, costituto dalle riprese in Italia e in Germania, le traduzioni, la preparazione di questa campagna di crowdfunding e l’organizzazione dell’evento di lancio, ha visto un gruppo impegnato per oltre un anno.

Oggi per terminare il progetto necessitiamo di nuove interviste in Italia e in Germania e di riprese a Essen e nei dintorni. Dovremo, inoltre, acquisire i diritti dei materiali di archivio dello stesso Bernd. Sappiamo che questo è uno dei punti più complessi.

Il documentario avrà due versioni: una italiana e una tedesca e questo prevede un team di traduttori. Si occuperanno delle interviste italiane inedite e quelle d’archivio tedesche, delle canzoni di Bernd e di tradurre le testimonianze che si aggiungeranno con le nuove riprese.

Tutti i fondi raccolti con questa campagna saranno destinati alla produzione del documentario e in nessuno modo ci sarà volontà di lucrare su questo progetto; se riusciremo a realizzare il documentario, gli eventuali proventi saranno devoluti per creare un fondo a sostegno degli artisti di strada in difficoltà, che chiamarei “Bordello Barnelli”, certa dell’approvazione del nostro ribelle e amabile provocatore.

Produzione e distribuzione

Dopo questa prima raccolta fondi, intendiamo trovare una coproduzione tedesca per favorire la circolazione del documentario in Germania. Cercheremo, inoltre, di distribuire il documentario attraverso la nostra rete di festival ed eventi legati al mondo degli artisti di strada in Italia e all’estero.

La scelta del Crowdfunding – il “cappello”

Per noi artisti di strada la donazione è fondamentale e il “cappello” è il mezzo con il quale raccogliamo le offerte spontanee durante o a fine spettacolo. E’ una pratica. Siamo artisti-artigiani, abituati a produrre e realizzare i nostri progetti da soli, come ha sempre fatto Barnelli. Per un collettivo di artisti di strada è una scelta naturale fare a un musicista come Barnelli, che ha preferito la strada e la libertà alla fama, un omaggio che realmente si è guadagnato.

Speriamo di essere capaci a riempire anche questo “cappello” e raggiungere il nostro obiettivo.